Che il sentimento dell’Amore (inteso in questo caso prevalentemente come Amore di coppia) sia nel senso comune rappresentato con il colore ROSSO è ormai un abbinamento quasi automatico. Sarà perché è considerata una tinta vivace che non passa certo inosservata, come certi amori travolgenti; sarà per la simbologia legata al cuore, sede metaforica delle emozioni più forti e decise; negli anni il rosso è diventato anche il colore della lotta al femminicidio, reato purtroppo ancora così diffuso a livello nazionale e mondiale… L’Amore in ogni caso è spesso rappresentato come un sentimento impetuoso, travolgente.
Nell’albo di cui parlo oggi invece, tutte queste caratteristiche si mescolano ad una delicatezza ed essenzialità uniche nel loro genere. Il testo ha la capacità di parlare d’Amore in punta di piedi, non sminuendone la portata, anzi se possibile aumentando il phatos.
“Rosso come l’amore”
(Valentina Mai – Kite Edizioni)
Copertina: un simpatico uccellino tondo e rosso corre lungo un filo che divide l'albo a metà.
Poche e semplici parole, sostenute nel loro significato da illustrazioni altrettanto nitide, pulite e dirette, accompagnano il lettore, piccolo o grande che sia, nel labirinto del misterioso sentimento. A volte difficile da trovare, mutevole; a volte ingannevole e sfuggente, altre ammiccante e illusorio.
Dare una definizione dell’Amore non è la pretesa di questo testo. Piuttosto fra le sue pagine è possibile riconoscersi nel proprio, personale percorso di ricerca: si riflette, ci si interroga (per me l’Amore cos’è?), si sorride, si resta di stucco.
Compaiono temi di grossa portata ma tracciati con estrema delicatezza: in Amore ci si può ACCONTENTARE? Sappiamo di cosa o di chi andiamo in cerca e perché? Amiamo prima di tutto noi stessi?… Ogni pagina evoca una domanda, una riflessione, senza fornire risposte preconfezionate. Di questa curiosa e complessa esplorazione, appare piuttosto lampante almeno una cosa:
“Per trovare l’amore bisogna innanzi tutto cercarlo!”
Pagina dell'albo: l'uccellino in volo osserva un bersaglio del tiro con l'arco, al centro c'è una freccia piantata proprio in mezzo ad un cerchio rosso, che assomiglia a lui!
Sembra scontato, ma sottolinearlo ci ricorda che siamo sempre parte attiva delle nostre scelte e anche di ciò che ci capita. Può giocarci un pizzico di “fortuna” o casualità negli incontri della vita, ma noi possiamo cogliere quella casualità e condurla nella direzione che più ci rappresenta e ci appartiene. Se siamo aperti all’incontro, stiamo dando agli altri la disponibilità a lasciarci incontrare!
Come suggerisce il saggio uccellino, forse per arrivare a scoprirsi e sentirsi bene in due, è importante prendersi il tempo per fare prima una cosa…
“Improvvisamente ho capito che dovevo fermarmi… e cominciare a guardarmi dentro…”
Pagina dell'albo: due uccellini rossi sono posati uno accanto all'altro sul filo della luce, insieme!
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