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Quando si dice “fare il punto”! L’integrazione spiegata a grandi e piccini

Mi sorprendo ogni volta in cui scopro la potenza delle immagini, anche le più essenziali, che arrivano “dritte al punto” a fronte di cascate di parole da cui siamo quotidianamente sommersi…

“Puntino”

(G. Macrì, C. Zanotti – Nuinui Ed.)

Copertina: Tantissimi puntini neri con al centro un punto bianco più grande che contiene il titolo "Puntino".

Per questo motivo, appositamente non ne userò molte di parole per presentarvi questo nuovo consiglio di lettura: come sempre un albo illustrato sapientemente, in cui con delicatezza e semplicità è possibile trattare di integrazione, di somiglianze e differenze, di situazioni politiche e sociali complicate e attuali.

Pagine dell’albo in cui sono radunati tantissimi puntini, quelli di sinistra dicono a quelli di destra: “Ci piacerebbe venire nella vostra pagina…”

Anche se i protagonisti sono dei simpaticissimi puntini (o forse proprio grazie a questa semplificazione!) è immediato riconoscersi, identificarsi, immaginare che dietro ad ognuno di essi ci possa essere una persona: un bambino, una donna, un uomo, tante storie di vita che viste da fuori possono sembrare simili, ma a volte sono così diverse e difficili da comprendere!

Tutti insieme, scivolando tra le pagine dell’albo di grande formato, giocano, si rincorrono, si ammucchiano, riempiono prima uno spazio poi l’altro, litigano, pretendono… Danno forma non solo a oggetti ma anche e soprattutto a pensieri, principi etici e morali che diventano rappresentazione di diritti e doveri di pacifica convivenza. All’inizio non sembra possibile: sono troppi tutti insieme quei puntini fitti fitti, sono diversi e non sempre si piacciono, qualcuno è nero e qualcuno bianco, qualcuno è troppo grosso e qualcun altro troppo piccolo, alcuni si riconoscono ma altri sembrano stranieri… Poi però un po’ alla volta si scoprono fratelli, giungono a compromessi, stipulano accordi, si aiutano, lo spazio c’è per tutti ed è pure piacevole!

Quando non è facile trovare le parole per affrontare certi argomenti particolarmente delicati, che sia fra adulti o con i più piccoli, possiamo andare in cerca di strumenti differenti che ci aiutino a raccontare una storia: un’immagine, una musica, un libro. A questo in fondo servono gli albi illustrati e l’atto stesso di narrare: per dare sempre voce, senso e significato alle nostre esperienze di vita e a quelle degli altri, alle nostre domande, difficoltà e curiosità di conoscere… Per provare a “fare il punto” anche dentro noi stessi, e poi ri-partire!

Retro di copertina, sempre pienissimo di puntini: “I puntini ci insegnano che un mondo migliore è possibile” – Un libro per tutti i bambini, anche quelli adulti!

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“L’Onda”: un albo illustrato di emozioni silenziose!

“L’onda”

(Suzy Lee – Ed. Corraini)

Copertina: La bambina protagonista è sulla riva del mare, di spalle, osserva le onde azzurre e spumeggianti in compagnia dei gabbiani.

…Ci sono cose in un silenzio
che non m’aspettavo mai…

Così recita un verso di una bella canzone degli anni ’60. Sembra fatta apposta per descrivere questo splendido e suggestivo albo illustrato: più illustrato che mai, poiché a farla da padrone indiscusse sono solo le immagini e il celeste del mare. Ringrazio la persona che me lo ha regalato, lo cercavo da tempo. Ogni stimolo che accogliamo, parole o figure che siano, risuona dentro di noi in maniera soggettiva: è lo spunto di partenza dentro cui proiettiamo e specchiamo noi stessi, in questo caso proprio sulla superficie dell’acqua. Perciò quella che segue è la mia personale interpretazione, la storia che questo libro mi racconta e mi permette di raccontare…

Il mare, da sempre simbolo di vastità esteriore ed interiore, di profondità, di bellezza e paura dell’ignoto di cui si va alla scoperta o da cui si fugge. Il mare come metafora delle esperienze della Vita, imprevedibili e potenti, di fronte alle quali scegliamo ogni volta come comportarci, come reagire. Il mare come simbolo del Viaggio, dell’avventura dell’esploratore che non fugge il richiamo delle sirene, la curiosità, il rischio che quella partenza comporta… Tutto questo ce lo narra con naturalezza e spontaneità una piccola bambina, alle prese con una giornata in spiaggia.

Pagine dell'albo: la bimba osserva il mare ritrosa, guardinga, e sembrano avere lo stesso atteggiamento gli amici gabbiano dietro di lei.

All’inizio sembra titubante e osserva l’acqua da lontano, non sapendo bene cosa aspettarsi. Poi si fa coraggio e comincia ad interagire col mare: lo “minaccia” per gioco, lo osserva incuriosita nel suo incessante su e giù lungo la battigia… Sembra quasi di sentirlo scrosciare tra le pagine! Un po’ alla volta intesse con lui una vera e propria relazione, fatta di scherzi, di azzardi reciproci… di stupore e si, anche di spavento per l’inattesa grande onda che all’improvviso la rincorre minacciosa!

Pagina dell'albo: la bambina corre per mettersi in salvo da un cavallone impetuoso che sta per travolgerla.

La bimba sembra quasi averla fatta franca, sembra averla scampata e impertinente rivolge una linguaccia al mare, ma subito dopo, quando meno se lo aspetta, ne viene inesorabilmente travolta! Resta a terra, bagnata, stordita, confusa, forse anche un po’ delusa, forse titubante su come fare a rialzarsi. Un po’ come accade quando ci succedono cose più “grandi” del solito, che ci travolgono e sul momento ci spiazzano, ci tramortiscono.

Pagina dell'albo: la bambina è a terra, sconquassata dalla potenza dell'acqua e tutta bagnata, mentre l'onda si ritira. 

Ma… osservando bene, l’Onda ha lasciato dietro di sé anche dei regali, delle impronte tangibili, belle e indelebili del suo passaggio: la bambina, col ritrarsi dell’acqua, scopre attorno a sé un mosaico di splendide conchiglie multiformi che il mare le ha portato! E si accorge che il suo vestito, prima bianco come tutto il resto del paesaggio, adesso è tinto di celeste, è color del mare.

Pagina dell'albo: la bambina, col suo "nuovo" vestito celeste, sorride portando in grembo la raccolta di conchiglie, mentre un gabbiano soddisfatto le si posa sulla testa.

Possiamo pensare che le Onde, simboliche e non, che attraversano le nostre vite, le esperienze gradi e travolgenti che ci toccano spesso con fatica e incertezza sul futuro, lascino anche a noi dei doni inattesi, se riusciamo a vederli: ci regalano conchiglie (opportunità, strumenti nuovi, cambiamenti, cose che prima non c’erano e che potevano emergere solo grazie ad una piccola/grande rivoluzione nella sabbia) e impronte di colore (l’esperienza vissuta e fatta propria, incarnata, assimilata) grazie alle quali possiamo rialzarci con nuove energie, nuovi mezzi, nuovi pensieri per affrontare ciò che verrà.

Pagina dell'albo: la bambina gioca festosa tra le onde, immersa nell'acqua, spruzzando i gabbiani!

Come scrivevo a inizio articolo, questa è la “mia Onda”, del tutto soggettiva… in fondo quale storia non lo è?! E voi che Onda intravedete, su cui cavalcare o da osservare o da schivare o da cui farsi travolgere?!


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